Il mito di Ulisse e Polifemo spiega come siano nati i tre grandi faraglioni di Acitrezza..
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Mito di Ulisse e Polifemo
Ulisse, re dell’isola di Itaca, durante il suo ritorno a casa dopo la battaglia di Troia, si imbatté in una tempesta scatenata da Zeus. La sua flotta in balia delle onde riuscì a salvarsi approdando in una grande isola con un vulcano che eruttava, l’Etna. Erano in Sicilia, precisamente nella terra dei Ciclopi.
In quest’isola vivevano sette giganti e tra questi, Polifemo era il più grande e il più spaventoso.
Il ciclope mentre pascolava le sue pecore ricevette la visita di Ulisse, il quale gli offrì anche del vino. Ma la rabbia assalì Polifemo tanto che prese due uomini di Ulisse e li divorò.
Ulisse rattristito e deluso da quest'”ospitalità” cercò un piano per sfuggire alle ire del ciclope; il re di Itaca dunque escogitò un piano: far addormentare il gigante con del vino per poi infilzargli un tronco di legno nell’occhio, con l’aiuto degli uomini greci.
Ulisse, che si era presentato a Polifemo come “Nessuno”, mentre il gigante dormiva riuscì ad attuare il suo piano.
Il ciclope urlava e urlava e i suoi fratelli giganti sentendo le grida si avvicinarono; i giganti chiesero chi gli avesse fatto del male e il gigante rispose: Nessuno!
I ciclopi, quindi, sentendosi presi in giro se ne andarono via.
I greci scapparono e sentendosi al sicuro in mare urlarono che Ulisse, re di Itaca lo aveva accecato. Udite queste parole, Polifemo e i suoi fratelli iniziarono a lanciare enormi massi nel mare, con l’intento di colpire l’imbarcazione dei greci, ma ogni tentativo fu vano.
Secondo questa leggenda, i faraglioni che oggi possiamo osservare ad Acitrezza sono gli stessi che Polifemo e i suoi fratelli lanciarono contro Ulisse.