Etna: tutto quello che c’è da sapere

Proclamato “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, il vulcano Etna è la vera essenza del territorio siciliano.

Di seguito ecco riportate alcune informazioni che vi aiuteranno ad apprezzare e a comprendere il magnifico territorio dell’Etna.

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La storia dell'Etna

Conosciuta come "Mungibeddu" o "A Muntagna", l'Etna ha origini antichissime, risalenti al Quaternario, circa 600.000 anni fa.

Secondo alcuni studi, al suo posto si pensa vi fosse un grande golfo, collocato nel punto di contatto tra la zolla euro-asiatica a nord e la zolla Africana a sud. Lo spostamento delle due grandi zolle, per via dell'eccessivo attrito, ha dato inizio a violente eruzioni sottomarine di lava basaltica con la conseguente nascita di coni vulcanici. Testimonianze di questa prima eruzione sono ancora visibili ad Acitrezza, dove è possibile ammirare colonne di basalto. Tra i 200 e 100.000 anni fa, si ritiene che questi coni siano entrati in una nuova fase eruttiva emettendo lave di tipo alcano-basaltiche.

Il mito di Efesto

Efesto, dio del fuoco e della metallurgia, ebbe una vita molto complicata, sin dal primo momento: quando sua madre Era lo partorì, si accorse che era brutto e deforme e lo lanciò dall'Olimpo. Fortunatamente riuscì a sopravvivere perché cadde in mare, dove fu salvato dalle ninfe Eurinome e Teti, che lo accolsero nella loro grotta sottomarina. Egli lì ebbe modo di apprendere il mestiere di fabbro e, in un secondo momento, installò un'officina che si trovava nelle viscere dell'Etna, dove lavorava insieme ai suoi ciclopi. Secondo la leggenda, i colpi delle loro incudini e il loro boccheggiare corrisponderebbero ai grandi boati che l'Etna emette.

Efesto si prese la sua vendetta su Era: fabbricò un trono d'oro, tornò sull'Olimpo e lo regalò alla dea; non appena ella si sedette, non riuscì più ad alzarsi.

La dea iniziò ad urlare, infastidendo tutti gli dei, i quali pregarono Efesto di liberarla; il fabbro acconsentì a patto che gli fosse concessa Afrodite come sposa. 

Afrodite non poteva sopportare di stare con un uomo così brutto quindi la dea segretamente di innamorò di Ares, tradendo Efesto più volte. Stanco di essere tradito e di non essere accettato, il fabbro tornò sulla Terra nelle viscere dell'Etna, lasciando l'Olimpo per sempre.

Le eruzioni storiche

Iniziata i primi giorni di luglio del 1614 e terminata nel 1624 quest'eruzione è la più lunga che oggi si conosce. Oltre che per la durata eccezionale, quest'eruzione è conosciuta per le enormi quantità di lava emesse (un miliardo di metri cubi circa) e per l'area ricoperta (21 km quadrati). Le bocche di questa colata sono collocate ad un'altezza di circa 2250 metri.

L'11 marzo del 1669 ebbe inizio questa distruttiva eruzione, originatasi dai Monti Rossi e finita 4 mesi dopo. Questa colata distrusse parte della città catanese, circondando il castello Ursino. Durante questa eruzione, un gruppo di volontari si mise a rompere gli argini della colata cercando di deviarne il flusso.

Iniziata il 14 dicembre 1991 e terminata il 30 marzo del 1993, questa colata è tra le più lunghe di quelle recenti. La lava di quest'eruzione si riversò nella valle del bove e successivamente avanzò verso Val Calanna, distruggendo vigneti, frutteti e le sorgenti d'acqua che alimentavano Zafferana. I militari dell'Esercito Italiano eressero una barriera per bloccare il flusso, ma a seguito di un aumento della fluidità del magma tale tentativo fu vano.

29 Maggio 2019.

Dal nuovo cratere di Sud-Est ha inizio un’attività stromboliana ed effusiva. Il 31 maggio la colata raggiunge quota 2050 metri.

Flora dell'Etna

Piano mediterraneo basale
0-1450 m

In questa prima sezione ritroviamo diverse colture.. Piante come l’olivo vengono coltivate solo al di sotto dei 500 metri per via delle fredde temperature invernali, mentre il nocciolo, viti e pistacchio possono essere coltivate anche sui 700 o 800 metri. A quote più alte vi sono boschi di leccio, di orniello, castagno. Sopra i 1000 metri sono presenti diversi boschi di querce.

Piano Montano Mediterraneo
1450-2000 m

A questa quota ecco il pino laricio, il faggio e la betulla, spesso visibili anche in forme nane. Ritroviamo moltissimi pulvini, il più comune l’astragalo, il quale ha un ruolo importante nella difesa delle ripide pendici del vulcano, grazia alla sua capacità di trattenere il suolo.

Piano
Alto
mediterraneo
2000-3300 m

In quest’ultima sezione, i terreni dell’Etna si presentano spogli con la presenza di piccole basse piante, dette “pioniere di altitudine”. Fino ai 3000 metri ritroviamo la romice dell’Etna, la camomilla dell’Etna, il senecio. Sopra questa quota regna il deserto vulcanico.

Se sei un appassionato dell’Etna o vuoi semplicemente sapere cosa riserva questa fantastica montagna, noi del Raciti Palace abbiamo creato un articolo adatto a voi!

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